Oil on panel
20.5x22.5 cm. Framed
Il dipinto è una variante, di piccolo formato e su tavola, del San Rocco conservato al Museo di Capodimonte (cm 174x119), di cui oggi si conosce una seconda e quasi identica versione autografa, conservata presso la collezione Koelliker a Milano (cm 165x128). Una piccola redazione su rame, pure autografa, simile come dimensione (cm 17x21) e composizione al nostro esemplare, era conservata nel 1976 in collezione privata a Gothenburg. Il dipinto qui in oggetto, al pari della sua replica su rame, differisce dalle tele di Napoli e Milano per il formato assai inferiore e per la scelta di inserire una maggiore porzione di paesaggio, vero fulcro della rappresentazione a dispetto del soggetto religioso. Il dipinto mostra San Rocco immerso nella foresta di Piacenza e nutrito da un cane che gli porge del pane, mentre di lì a poco un angelo verrà in suo soccorso per curare le sue piaghe. L'opera si dovrebbe datare intorno al 1608-1610, in un periodo caratterizzato da un linguaggio pittorico che vede, da una parte, l'ispirazione della pittura paesaggistica carraccesca e, dall'altra, le suggestioni oniriche elsheimeriane delle prime prove di Saraceni: si pensi, ad esempio, ai sei magnifici dipinti mitologici su rame, tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, oggi al Museo di Capodimonte a Napoli.
Il dipinto è una variante, di piccolo formato e su tavola, del San Rocco conservato al Museo di Capodimonte (cm 174x119), di cui oggi si conosce una seconda e quasi identica versione autografa, conservata presso la collezione Koelliker a Milano (cm 165x128). Una piccola redazione su rame, pure autografa, simile come dimensione (cm 17x21) e composizione al nostro esemplare, era conservata nel 1976 in collezione privata a Gothenburg. Il dipinto qui in oggetto, al pari della sua replica su rame, differisce dalle tele di Napoli e Milano per il formato assai inferiore e per la scelta di inserire una maggiore porzione di paesaggio, vero fulcro della rappresentazione a dispetto del soggetto religioso. Il dipinto mostra San Rocco immerso nella foresta di Piacenza e nutrito da un cane che gli porge del pane, mentre di lì a poco un angelo verrà in suo soccorso per curare le sue piaghe. L'opera si dovrebbe datare intorno al 1608-1610, in un periodo caratterizzato da un linguaggio pittorico che vede, da una parte, l'ispirazione della pittura paesaggistica carraccesca e, dall'altra, le suggestioni oniriche elsheimeriane delle prime prove di Saraceni: si pensi, ad esempio, ai sei magnifici dipinti mitologici su rame, tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, oggi al Museo di Capodimonte a Napoli.
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