Una grande rarità, un leggendario denario di Pyzdry e allo stesso tempo solo il quinto esemplare conosciuto sul mercato dei collezionisti.
Due denari si trovano nelle collezioni di Adam Ryszard e del Museo dei Primi Piasti di Lednica, mentre altri due sono apparsi nelle aste PDA e RDA.
Unicità confermata dal massimo grado di rarità del catalogo Kopicki - R* (noto all'autore in un solo esemplare).
Un pezzo numismatico unico e spettacolare.
Il Prof. Dr. Borys Paszkiewicz in Rocznik Historyczny - Rocznik LXXIV - 2008 (Wrocław) nell'articolo "De moneta in Regno currente Mennictwo polskie Kazimierza Wielkiego" descrive questo denario battuto a Pyzdry come segue:
"(...) Prima di tutto, alle due zecche reali in Wielkopolska discusse sopra, quella di Kalisz e quella di Poznań, bisogna aggiungerne una terza a Pyzdry. Qui furono coniate monete con un lato con un'aquila che coincideva con gli altri denari della Wielkopolska, e sull'altro lato con una stella a sei raggi circondata dalla legenda MONETA PIZRENSI (...). La stella è probabilmente un simbolo della patrona di Pyzdry, la Beata Vergine Maria, quindi il denaro di Pyzdry è piuttosto parallelo al denario di Poznan con le chiavi, che mostra anch'esso il segno della patrona, piuttosto che un emblema terreno. Se la coniazione dei denari bilaterali nella Grande Polonia ebbe due fasi, allora entrambe queste monete appartengono presumibilmente alla seconda di esse (...). Si può quindi presumere che ci fosse anche una terza zecca che coniava denari di questo tipo (...)".
Lacrème de la crème delle coniazioni di Casimiro il Grande.
Al dritto, la Stella ben conservata, ma anche, insolitamente, l'onore della leggenda del dritto, cioè PIZR... (dalla parola PIZRENSI).
Al rovescio, caratteristica di queste monete, sono leggibili solo gli elementi dell'Aquila.
Patina antica.
Alle collezioni più importanti.
Dritto: Aquila di Piast, nel bordo l'iscrizione.
Rovescio: Stella a sei raggi, nel bordo l'iscrizione (+MONETA PIZRENSI).
Diametro 11 mm, peso 0,12 g.