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Kengiro Azuma (Yamagata, 12 marzo 1926 - Milano, 15 ottobre 2016), Kengiro Azuma (Yamagata, 12 marzo 1926 - Milano, 15 ottobre 2016)

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Kengiro Azuma (Yamagata, 12 marzo 1926 – Milano, 15 ottobre 2016)

Kengiro Azuma (Yamagata, 12 marzo 1926 – Milano, 15 ottobre 2016) (Mu) il vuoto
Kengiro Azuma
(Yamagata, 12 marzo 1926 – Milano, 15 ottobre 2016)

Scultura in bronzo firmata e datata sul retro

Cm

25x17

(Mu) il vuoto
In breve, sono due i pensieri alla base della sua scultura: il “pieno” (yu) e il “vuoto” (mu). Non c’è l’uno senza l’altro, sono indivisibili e necessari, eppure così profondamente diversi


(fig. 1).
Queste opere testimoniano la ricercata cultura personale che l’artista ha saputo esprimere in questa opera nondimeno predominante nella sua arte



Celebre scultore italo-giapponese.

Kengiro Azuma che da kamikaze diventa scultore, a Milano sotto la guida di Marino Marini con il quale restauro una profonda amicizia condividendo l’amore per l’arte.
Frequenta il laboratorio del nonno e del padre, eredi di una secolare tradizione artigianale come fonditori del bronzo. Prende egli stesso confidenza con l’arte del plasmare: già attorno ai sei anni Azuma inizia a creare ornamenti bronzei di modeste dimensioni e piccoli animaletti in cera o creta.
Giovanissimo, a metà degli studi classici, nutrito da un profondo amore per la patria, vuole partecipare alla guerra. Nell’ottobre del 1943 si arruola nei pressi di Hiroshima, nella divisione aeronautica Maizuru della Marina Militare Imperiale. Diventa quindi kamikaze: l’imperatore è il Dio al quale Azuma decide di sacrificare con gioia la propria vita.
Ho voluto partecipare alla guerra pieno di passione, contento di sacrificare la mia vita. Per noi Giapponesi, Dio era l’imperatore. Noi ci credevamo profondamente e io volevo offrire la mia vita per l’Imperatore, per la Patria che amavo e che volevo difendere. Per questo ho voluto diventare kamikaze.

Accademia di Brera e il rapporto con Marino Marini

Quando il giovane artista arriva a Milano, il 22 settembre del 1956, non è né alle prime armi né sconosciuto. Non contento di relegare la sua visione artistica alle regole accademiche della Scuola Francese, Azuma apre i propri orizzonti approfondendo lo studio dei più originali artisti della cultura europea novecentesca. Azuma si avvicina così cautamente a una ricerca di tipo astratto, seppur si dovranno aspettare gli anni Sessanta per vedere opere più radicali.
Avvicinandosi alle ricerche dei modernisti europei, Azuma non dimentica l’arte del suo paese: compie attenti studi sulla statuaria lignea giapponese degli inizi del IX secolo che viene ripresa in opere come Ragazza con colomba o Amicizia che Azuma realizza nel 1954.
Sono anni difficili per il giovane artista nipponico, segue i corsi di scultura a Brera tenuti da Marino Marini. Il mondo della scultura intorno a lui, si trasforma enormemente, andando verso un’evoluzione di un modernismo che tende sempre di più ad annullare i confini tra pittura e scultura. Il giovane artista giapponese viene a contatto con questi cambiamenti, che non stravolgono la sua arte, ma al contrario fanno riaffiorare le radici nascoste della propria cultura orientale. Insoddisfatto della sua eredità, trova in Marini la guida verso una scultura nuova, pur rimanendo, nel corso dell’intera produzione, sempre fedele a se stesso. È all’Accademia di Brera che avviene quel “silenzioso scambio” tra maestro e discepolo: Marino Marini e Azuma Kengiro. Al terzo anno del suo percorso viene invitato da Marini nel suo studio in Piazza Mirabello a due passi dall’Accademia. Si stabilisce da questo momento tra il giovane artista giapponese e il più maturo scultore italiano un duraturo rapporto professionale e di amicizia. Azuma stesso ricorderà sempre con grande orgoglio e commozione il momento in cui “maestro Marino”, come lo chiamava lui, gli consegnerà le chiavi del suo studio.
È proprio con gli anni Cinquanta che esplode la sua personalità artistica a Milano, che, come ricorda A.M. Hammacher, deriva il proprio significato dall’essere nata non in Oriente ma in Occidente. La sua opera è lo straordinario risultato di una tensione derivante dall’inserimento di un artista in una società diametralmente opposta alla propria. “La scultura di Azuma nasce dalla discesa in sé e quindi dal riconoscimento di sé, nel confronto-contrasto con una civiltà amata

Scultura in bronzo
Auction
Rare and Anticodal Mobile at Costume
gavel
Date
09 June 2022 CEST/Rome
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Start price
8 000 EUR
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Auction

Nathan Miller Art&Style Casa Aste

Rare and Anticodal Mobile at Costume
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09 June 2022 CEST/Rome
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Nathan Miller Art&Style Casa Aste
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